Luigi Scaglione e l'arte di eternare l'emozione: un omaggio a Lawrence Carroll e al suo "Freezing Painting"

Martedì, 14 Ottobre 2014 17:45
  

Con Luigi Scaglione ogni promessa è un debito che viene brillantemente saldato. La storia inizia circa due anni fa, al Napoli Film Festival del 2012: è lì che MyGeneration incontra per la prima volta il giovane regista partenopeo, e fu subito “coup de foudre” per una voce emergente ma forte, quasi profetica. In tal senso, basti pensare al graffiante corto “Il principio del terzo escluso”, che arrivò perfino a Cannes nel 2012: una critica pertinente alle ambiguità dello Stato nella gestione della questione “droghe leggere”; i primi passi verso la produzione autorizzata di “canapa terapeutica” fanno capire come occorressero contribuiti quale quello di Luigi all’interno di un dibattito troppo spesso asfittico.

Ma appunto, ogni promessa con lui è debito, e se l’ultima volta si era parlato di un progetto in fase avanzata di post-produzione, eccolo adesso arrivato a conclusione: “Freezing Painting – Lawrence Carroll”, in anteprima a Napoli il 17 ottobre, presso il Teatro Augusteo, e già selezionato per il festival internazionale “ArteCinema”.

L’ultimo lavoro di Luigi è un documentario nel senso più puro del termine: un cortometraggio che non sposa una tesi, ma segue con rispetto e dedizione il fantastico lavoro di un’artista fuori dagli schemi, l’australiano Lawrence Carroll. È la settima arte che incontra l’arte più antica, quella pittorica, declinata a sua volta in maniera spettacolare e avveniristica: un dipinto congelato con ben 800 litri d’acqua, che campeggiava alla Biennale di Venezia del 2013 nel padiglione della Santa Sede, nel settore dedicato alla “Ri-Creazione”, a Carroll affidato, nell’ambito di una rivisitazione di vari temi della Genesi biblica. Un’opera spettacolare frutto del genio dell’australiano e delle capacità ingegneristiche napoletane dei professionisti dell’azienda “Costruzioni meccaniche la Montagna”.

Luigi conobbe Carroll a Venezia, dove il primo era uno studente emigrante e il secondo era un professore anch’egli emigrato: entrambi, con i loro rispettivi ruoli, allo IUAV lagunare (Istituto Universitario di Architettura di Venezia). Scherzo del destino: Luigi, avendo un differente percorso di studi, non ha Carroll come insegnante, ma i percorsi di vita di entrambi alla fine si intrecciano, come si intrecciano Venezia e Napoli nel progetto di vita e lavoro di Luigi: due città diverse, eppure accomunate entrambe dall’acqua, l’elemento primordiale, il principio di tutte le cose secondo Talete, lo strumento per eternare un’emozione secondo Carroll.

Di ciò Luigi Scaglione dà un’impagabile testimonianza, con il supporto della casa produttrice “Oltrecielo” da lui fondata: più che dei collaboratori, tra cui Davide Della Corte autore della bellissima musica del cortometraggio, una famiglia.

Ma il lavoro di Luigi non si ferma certo qui. Il grande progetto è quello di un lungometraggio: il sogno di una vita che si può realizzare con la politica dei piccoli passi, nonostante il momento non felice del cinema italiano, stretto nella morsa della crisi. Nel breve, dopo la felice esperienza di Uomo libero amerai sempre il mare - memorie della marineria sorrentina”, Luigi Scaglione tornerà a raccontare la penisola che mezzo mondo invidia all’Italia, per fare come Lawrence Carroll: rendere eterna un’emozione. E, inoltre, per inorgoglire tutti i napoletani, consci che il talento, se abbinato al sudore, paga sempre.

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Alberto E. Maraolo

Laureato in "Medicina e Chirurgia" presso la "Federico II" nel 2010, attualmente lavora come medico specializzando in Malattie Infettive presso lo stesso Ateneo. 
Cinefilo onnivoro, sogna giornate di 48 ore per dedicare il tempo necessario ai tanti altri (troppi?) interessi: musica (rock e colonne sonore), sport nazional-popolari (calcio, ciclismo e motori) e non (basket USA), letteratura, storia, filosofia, fisica e logica for dummies.

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