Basta una semplice chiacchierata per capire la grande passione e la grande competenza di Luigi Scaglione, 29 anni, regista napoletano emergente, in concorso al Napoli Film Festival con ben tre cortometraggi.
Eppure il percorso artistico di Luigi, la cui passione cinematografia nasce molto precocemente, già nella prima adolescenza, ha vissuto un suo momento importante al di fuori della città natale. Venezia infatti è stato il luogo della sua formazione.
«Alla fine del Liceo la mia vita è cambiata radicalmente in pochissimi giorni: ho preso al volo l’occasione di trasferirmi nel capoluogo veneto, iscrivendomi alla facoltà di “Arti Visive e dello Spettacolo”, specializzandomi poi in “Scienze e tecniche del teatro”, con una tesi in drammaturgia contemporanea napoletana.»
Prima del ritorno a Napoli, è proprio nel milieu veneziano che Scaglione sviluppa il suo primo lavoro di pubblico dominio, il mediometraggio del 2009 “Precariamente instabili”, intreccio di storie di precariato esistenziale, sia nel lavoro che negli affetti, ambientato tra i fuori sede dell’Università lagunare, e parzialmente sovvenzionato dallo stesso ateneo – un miraggio nell’attuale epoca di tagli radicali alla cultura.
L’anno della svolta e dell’esplosione creativa è però il 2011, quando vengono realizzati i tre corti attualmente in concorso a Napoli, già forti di una risonanza internazionale, come nel caso della punta di diamante “Il principio del terzo escluso”, a Cannes 2012 nella sezione “Short Film Corner Festival”.
«Nel 2010 stavo lavorando al progetto di un lungometraggio, e ad un certo punto mi sono trovato tra le mani un dialogo che ha costituito lo spunto per un qualcosa di più. Grazie anche alla coincidenza di un dossier sul tema della droga di un importante quotidiano, e alle elucubrazioni notturne sulla logica aristotelica, è nata l’idea di realizzare un vero e proprio corto: l’anno successivo, “Il principio del terzo escluso” ha preso vita. È una storia basata sull’ipocrisia e sull’assurda condizione di trovarsi in una morsa: da una parte lo stato, dall’altro la malavita, e nessuna via di scampo; da qui il concetto di “esclusione”»
Finito di lavorare a questo, Scaglione ha colto l’attimo fuggente delle elezioni comunali partenopee, contrapponendo dinamiche legali e illegali nella ricerca dei voti nel corto “Il consenso”, una sorta di istant movie che lascia il segno. Nemmeno il tempo di rifiatare che Luigi si ritrova, nell’ambito del progetto “Leonardo”, in Polonia, a Breslavia, e lì non rimane inoperoso, girando, in lingua originale e con l’aiuto di attori diversamente abili, lo straniante “Bus Scum”, inquietante viaggio in pullman di un ragazzo polacco alle prese con gli effetti dell’alienazione della società moderna.
Il 2012 è l’anno in cui raccogliere i frutti di tanto lavoro. Prima la partecipazione a Cannes, poi il raggiungimento della finale nel contest Rai per giovani film-maker “Tutto in 48 ore”, infine la selezione di tutti e tre i suoi tre lavori principali al Napoli Film Festival. Progetti per il futuro?
«Il sogno è quello di ritornare a Cannes da protagonista… L’obbiettivo a breve-medio termine è quello di realizzare un lungometraggio, la mia vera opera prima. I corti sono un importante biglietto da visita, ma è il momento del salto di qualità. Spero di continuare il sodalizio artistico “portafortuna” con Antonello Cossia, l’attore con maggior numero di presenze nei miei lavori. Naturalmente spero in una graduale crescita di “Oltrecielo”, la casa di produzione napoletana nata nel 2004, di cui sono tra i cofondatori: un gruppo di professionisti appassionati e preparati che già ha fatto esperienze in settori diversi da quello cinematografico ed è pronto a cimentarsi in quelli dei video musicali e pubblicitari.»
Luigi Scaglione infatti è un artista a tutto tondo, non un semplice regista, ma anche produttore e sceneggiatore; le sue esperienze “dall’altra parta della barricata” – ha studiato recitazione, è stato il direttore artistico del Corto Biologico Film Fest Competition al Festival dell’Impegno Civile 2012 a Casal di Principe – lo hanno aiutato enormemente nel suo percorso di crescita rendendolo dunque una grande promessa del cinema napoletano e nazionale.