Napoli Photo Project. Intervista all’autore Giuseppe Divaio

Domenica, 19 Ottobre 2014 00:00
  

Ieri, 17 ottobre 2014, al Sottopalco cafè, presso il Teatro Bellini di Napoli, è stato presentato il progetto fotografico di Giuseppe Divaio, dal titolo Napoli Photo Project. Un progetto con il quale il fotografo, napoletano di origine, si pone l’obiettivo di mostrare a quante più persone possibili Napoli, quella reale, quella della sua gente, quella che fa innamorare chiunque abbia la possibilità di visitarla, quella che i media non mostrano mai.

 

Di seguito l’intervista a Giuseppe Divaio.

 

Come ti sei avvicinato alla fotografia?

Poco tempo fa  ho trovato una fotografia del 1991, avevo dieci anni. Era rappresentato un paesaggio, a Ischia. Mi sono reso conto che probabilmente mi sono avvicinato in quel momento alla fotografia. Successivamente, mi sono allontanato, per poi ri-avvicinarmi intorno ai ventiquattro, venticinque anni. Durante alcuni viaggi, mi sono reso conto di avere questa passione e di essere anche abbastanza predisposto.

 

C’è un modo particolare con il quale nascono le tue fotografie, con il quale osservi la scena e decidi di scattare?

In linea di massima, osservo la scena e poi scatto. Molte fotografie nascono prima. Voglio dire, nascono prima nella mia testa, le vedo prima di scattare. Se sono fortunato, e non perdo molto tempo, riesco a realizzarle.

 

Il tuo progetto fotografico si intitola Napoli Photo Project.  Napoli come protagonista, una città dalle mille sfaccettature, una città di cui spesso si sente parlare in modo negativo. Cosa pensi di Napoli e perché hai scelto di dedicarle un progetto fotografico.

Delle mille sfaccettature, novecentocinquanta sono quelle positive. Napoli è una città che ha molte cose da raccontare, molte cose da far vedere.

 

Dunque, come nasce il tuo progetto?

Napoli Photo Project nasce dalla mia voglia di tracciare una strada. Nel momento in cui ho compreso ciò, ho capito anche di avere una grande opportunità scegliendo Napoli per le mie fotografie.  

 

Hai deciso di lanciare Napoli Photo Project su Instagram. Una sfida oppure una scelta ponderata?

Una scelta ponderata. Ho conosciuto Instagram due anni prima rendendomi conto della sue potenzialità ed ho pensato che potesse essere il giusto mezzo per lanciare il mio progetto.

 

Le fotografie esposte sono tutte quasi in bianco e nero e presentano il formato quadrato, un formato un po’ insolito nel mondo della fotografia. E’ una scelta anche questa? Come mai?

Si. Ho fatto questa scelta per dare qualcosa di nuovo. Il taglio quadrato non è un taglio classico nella fotografie e tante volte nemmeno viene riconosciuto. Diciamo che bado poco al metodo accademico, mi piace concentrarmi di più sull’immagine.

 

Quindi, qualcosa di originale, quasi come fosse una tua firma.

Si, esattamente.

 

Cosa pensi della digitale e della postproduzione?

C’è una differenza sostanziale tra la fotografia analogica e la fotografia digitale: con l’analogico il lavoro terminava nel momento in cui si scattava; con il digitale, il lavoro inizia dopo lo scatto. Però, è una questione di punti di vista. La cosa più importante di una fotografia è ciò che trasmette!

 

Cosa ti aspetti da questa mostra?

In genere, nella mia vita non mi aspetto mai niente da queste situazioni. Spero che in futuro ci possano essere altre occasioni.

 

 

Napoli Photo Project: http://instagram.com/napoliphotoprojecthttp://instagram.com/napoliphotoproject

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Roberta Pagano

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