Benvenuti al 66esimo Festival di Cannes!
Madrina del Festival l'elegantissima Audrey Tatou, meglio nota come Amelie o Coco, lascia subito parlare le riviste di moda del suo grazioso abitino anni Sessanta, un delicato omaggio alla primaverile Provenza. Tra la giuria una strepitosa Kidman che nel suo Dior anni Cinquanta rende omaggio ai toni corallo di questa stagione.
Passando ai veri campioni della corsa all'Oscar, protagonista maschile indiscusso un maturo Di Caprio che, con Il Grande Gatsby del felliniano Luhrmann, sembra subito conquistare il pubblico, ma non convincere troppo la stampa; però il regista ribatte: "Del resto, all'uscita del libro, anche Fitzgerald fu definito un clown...". Una ventata di freschezza al red carpet con la bellissima Emma Watson che, nei panni di un'adolescente ribelle nel molto discusso film di Sofia Coppola, sembra distante anni luce dalla ingenua Hermione. Profonda, invece, la commozione e la sensibilità del regista iraniano Farhadi in La Passé: l'affascinante Bérénice Bejo colpisce i fotografi nel suo completo blu elettrico tutto Vuitton. Gli italiani al Festival sembrano non sfigurare: la sobrietà e il fascino della Golino sono ricambiati con un soddisfacente applauso al termine della proiezione ufficiale dl suo Miele.
Insomma, su questo Red Carpet 2013 il talento sfila in tutte le sue forme.
"Inaccettabile" questo è l' aggettivo che il neo-ministro per le Pari Opportunità Josefa Idem attribuisce ai quasi trenta "femminicidi" che come una falce hanno spezzato,dall' inizio dell' anno,la vita di troppi fiori. Sembra amareggiata e decisa sul da farsi, la campionessa che continua: “La prima cosa da fare è conoscere il fenomeno a fondo: vogliamo istituire un osservatorio nazionale che studi la violenza in genere". Si punta al gioco di squadra e si tenta di creare una task force : "un tavolo interministeriale, al quale siederanno, oltre a rappresentanti delle Pari opportunità, dell’Interno e della Giustizia, anche i ministeri della Salute, del Lavoro e dell’Istruzione”. La Cancellieri sembra non dissentire: " proposta molto interessante! " e la Boldrini sottolinea:“Intendevo aprire un confronto sulla violenza contro le donne, che si manifesta anche attraverso internet(...)Quello che di sconcio accade contro le donne viene spesso sottovalutato e ridotto a goliardata maschilista. E’ un problema che deve riguardare tutti, non solo noi donne. L’obiettivo è arginare la violenza. Sono certa che saprà condividerlo anche chi ha giustamente a cuore la libertà della rete“. Insomma questo governo a tinte rosa sembra finalmente aver capito il problema: "In questi giorni -sottolinea il ministro Kyenge- si parla di femminicidio ma si deve parlare di leggi. Si devono capire numeri, culture e politiche di genere e non deviare dal punto principale. La violenza non ha colore e non appartiene a nessuna etnia. Forse bisogna capire bene l'origine del problema".
Insomma fatti e non più parole, basta con quella inutile farsa delle intoccabili mimose dell'otto marzo o le vellutate rose di san Valentino: diamo un significato a questi simboli troppe volte messi da parte. E' la cultura alla base che crea il disagio, c è qualcosa di sbagliato nel comune pensare di questa società, qualcosa che al solo pensiero mi fa accapponare la pelle e mi viene subito voglia di andare via di qui.
Segue un monologo della Littizzetto che chiarisce meglio di tante scatole di cioccolatini come è bello volersi bene senza paura.
Gli uomini fanno fatica a dire ti amo. Lo dicono solo in caso di estrema necessità, tipo quando proprio non ne possono fare a meno, sennò dicono dei surrogati. Dei derivati del ti amo. Che fanno danni come i derivati delle banche. Dite delle cose tipo: sei molto importante per me. E cosa vuol dire molto importante? Anche non pestare una cacca di cane prima di portare le scarpe al calzolaio è molto importante, ma non è mica la stessa cosa che dire ti amo.Dite cose tipo: Mi fai stare bene. Ma mi fai stare bene lascialo dire a Biagio Antonacci…Dillo al tuo medico Shiatzu quando ti schiaccia i piedi per metterti a posto la cervicale. Oppure sprecate quelle parole tipo tesoro, meraviglia, splendore…Ma splendore cosa? Guardami. Splendo? Non sono mica una plafoniera? Ma dite ti amo, pezzi di cretini! Se la prima volta vi vergognate mettete la testa nel sacchetto del pane?! Dite “ti amo” mentre vi lavate i denti? Sglrlb? Va bene anche quello. Poi al limite cambiate idea. Dire una volta ti amo non crea nè impotenza nè assuefazione.
Poi il bello è che non capite nulla anche quando siamo noi a dirvi parole d’amore…Se vi diciamo cose romantiche tipo: Amore, guarda che luna…voi rispondete: Minchia l’una? Pensavo fossero le undici. Andiamo che mi è scaduto il parcheggio…
Ma noi vi amiamo lo stesso. Cosi come siete….Vi amiamo anche quando…vi vantate di aver scritto il vostro nome facendo pipì sulla neve,
amiamo i vostri piedi anche se sono armi di distruzione di massa,
vi amiamo anche se di notte russate che ci sembra di dormire ai piedi dello Stromboli,
vi amiamo anche se per trovarvi per casa basta seguire le tracce come per gli animali servatici, giacca, camicia, canotta, tutto lasciato per terra finchè sul divano non trovi un tizio con la felpa della Sampdoria che gioca alla Playstation, vi amiamo quando per fare un caffè ne spargete un quarto sul tappetino e due quarti sul gas. E poi dite che viene leggero.
Vi amiamo quando avvitate la caffettiera fino allo spasimo che per aprirla dobbiamo chiamare i pompieri, e poi non chiudete i barattoli, appoggiate solo il coperchio sopra cosi appena lo prendi sbadabam cade tutto,
Vi amiamo quando sparecchiate la tavola con la tecnica del discobolo, mettendo in frigo la pentola della minestra che poggia su due mandarini.
Vi amiamo quando a Natale scavate il panettone con le dita,
quando per farvi un caffè sporcate la cucina che neanche 10 Benedette Parodi…,
e pure quando per farvi la doccia allagate il bagno e lasciate la malloppa di peli nello scarico, che sembra di stare insieme a un setter irlandese!
Vi amiamo quando diciamo voglio un figlio da te e voi rispondete “Magari un cane” e noi vorremmo abbandonare VOI in autostrada non il cane
vi amiamo quando andate a lavare la macchina e ci chiudete dentro coi finestrini aperti,
vi amiamo quando fate quelle battute tipo prima di fidanzarti guarda la madre, perché la figlia diventerà cosi, Voi no. Voi spesso siete pirla fin da subito.
Vi amiamo quando mettete nella lavastoviglie i coltelli di punta, che quando noi la svuotiamo ci scarnifichiamo, e quando invece di sostituire il rotolo finito della carta igienica usate il tubetto di cartone grigio come cannocchiale.
E’ per amore vostro che facciamo finta di addormentarci abbracciati anche se dormire sul vostro omero ci dà un po’ la sensazione di appoggiare la mandibola su un ramo secco di castagno,
e vi amiamo anche se considerate come dogma assoluto che l’arrosto della mamma è più buono di quello che facciamo noi. Il creatore non ha detto: E la suocera fece l’arrosto fatelo sempre cosi in memoria di me.
Insomma, noi vi amiamo anche quando date il peggio, vi amiamo nella buona ma soprattutto nella schifosa sorte. Vi amiamo perché amiamo l’amore che è un apostrofo rosa tra le parole: E’ irrecuperabile …ma quasi quasi me lo tengo.
Perchè San valentino è la festa dell’amore, declinato in tutte le sue forme. L’amore delle persone che si amano. Anche delle donne che amano le donne e degli uomini che amano gli uomini. Ma che ci interessa quello che fanno a letto...l importante è che le persone si vogliano bene.
Pensa che bello sarebbe vivere in un paese dove tutti i diritti fossero riconosciuti. Ma non solo i diritti dei soldi. Quelli dell’anima. Quelli che mi dicono che posso vegliare la persona che ho amato per anni in un letto d’ospedale senza nessuno che mi cacci via perchè non siamo parenti.
E poi vorremmo un san valentino dove nessun uomo per farci i complimenti dicesse che siamo donne con le palle. Dirci che siamo donne con le palle non è un complimento. Non le vogliamo. Abbiamo già le tette. Tra l’altro sono due e sferiche anche quelle. Vogliamo solo rispetto. In Italia in media ogni due o tre giorni un uomo uccide una donna, compagna, figlia, amante, sorella, ex.
Magari in famiglia. Perché non è che la famiglia sia sempre, per forza, quel luogo magico in cui tutto è amore.
La uccide perché la considera una sua proprietà. Perché non concepisce che una donna appartenga a se stessa, sia libera di vivere come vuole lei e persino di innamorarsi di un altro.. E noi che siamo ingenue spesso scambiamo tutto per amore, ma l’amore con la violenza e le botte non c’entrano un tubo. L’amore, con gli schiaffi e i pugni c’entra come la libertà con la prigione. Noi a Torino, che risentiamo della nobiltà reale, diciamo che è come passare dal risotto alla merda.
Un uomo che ci mena non ci ama. Mettiamocelo in testa. Salviamolo nell’hard disk. Vogliamo credere che ci ami? Bene. Allora ci ama MALE. Non è questo l’amore. Un uomo che ci picchia è uno stronzo. Sempre. E dobbiamo capirlo subito. Al primo schiaffo. Perché tanto arriverà anche il secondo, e poi un terzo e un quarto. L’amore rende felici e riempie il cuore, non rompe costole e non lascia lividi sulla faccia…Pensiamo mica di avere sette vite come i gatti.? No. Ne abbiamo una sola. Non buttiamola via.
Finalmente è arrivata, con i suoi foulard fantasia e gli smalti color pastello, la attendevamo con ansia: Welcome Spring!
Stavolta sembra proprio aver invaso le passerelle della fashion week e non solo: tripudi floreali, dalle camicette alle scarpe da ginnastica, su sfondi verde acqua, rosa pesca o giallo canarino popolano le vetrine in onore della tanto attesa nuova stagione. E le donne come intendono darle il benvenuto? La numero uno delle riviste di moda, Vogue, ci riporta l'opinione di Linda Cantello, international make-up artist Giorgio Armani: "Adorano personalizzare: prendono qualcosa dal passato, ma anche dal presente; da un luogo lontano, ma anche da quello vicino; e poi mixano, aggiungono e trasformano."
Già, sembra proprio che, uscite dagli invernali anni Settanta, la nuova stagione ci abbia catapultate in fretta nei Sessanta, senza mai trascurare dettagli trendy in linea col momento. Non a caso al Moma di New York, dal 4 del mese al 5 agosto, sarà in esposizione la mostra di Oldenburg tutta volta a una dissacrante interpretazione degli anni Sessanta. Insomma basta con le fashionissime tinte fluo, diamo il benvenuto ai mezzi toni, come consiglia il direttore artistico maquillage Yves Saint Laurent: "Lo Spring look gioca su mezzi toni, pastelli mai intensi, freschi e cipriati, quasi lattei."
Ecco dunque sulle passerelle di Dior un omaggio ai fiocchi sempre amati da Monsieur Christian, con toni rosei e cipria, e su quelle di Chanel il nuovo must-have per le appassionate di cosmetici: Les Beiges che, volendo "risvegliare quella luce che la pelle acquista dopo una parentesi di relax outdoor, pur senza mai abbronzarsi" alla maniera di Madame Coco, ci rende subito chiaro il concetto di freschezza di questa primavera. Il tocco di grazia: ciglia sempre più voluminose, tonalità macarons per il viso ed essenze floreali quasi a voler fare delle esponenti di questa generazione le nuove pin-up. Sperando che il consiglio possa essere utile alle appassionate di stile, grazie ai suggerimenti delle amate voguistas.
Tallit: scialle della preghiera.
Tefillin: scatoline per i versetti sacri.
Torah: vangelo ebraico.
T'fila: preghiera.
Non è un ripasso prima dell'interrogazione di religione, ma le quattro T della protesta tutta femminile che dall' 88' cerca di far valere i diritti delle donne almeno davanti alla preghiera, le stesse T che per i rabbini sono il tradimento dell'ortodossia. Arrivano al muro del pianto, indossano indumenti rituali riservati agli uomini e vietati alle donne,secondo la legge israeliana, e iniziano a pregare. Già proprio a pregare, non a scalfire il muro del pianto con i picconi, non a fare a botte tra di loro: pregano. Che vergogna! Un rituale contro tutte le religioni: pregare con indumenti maschili!
In questo mese ne sono arrestate cinque, funziona così: ogni primo del mese, secondo il calendario ebraico, si uniscono in preghiera al muro del pianto, rispettando la zona riservata alle donne e vengono puntualmente arrestate; sono le donne del movimento Women of the Wall. Sostenute da molteplici movimenti riformisti e conservatori, le congregazioni sono molto diffuse soprattutto negli Stati Uniti con i quali Netanyahu sembra proprio non volere rogne in proposito: ha premura di sciogliere in fretta l'imbriglio e insiste per sanare la crescente frattura con gli ebrei americani.
Insomma ragazze ma basta con questi vestiti da maschi e questa voce alta! Se proprio dovete pregare fatelo in silenzio e a testa bassa che per "Dio" fate peccato
A tutte la donne che pregano con gli occhi al cielo cantano a voce alta il proprio credo.
Ventitré anni, testardamente innamorata della sua terra, esce nel cuore della notte e combatte i fantasmi del suo popolo con bombolette spray, pennelli e colori. Malina è un'artista contemporanea, lavora in Afghanistan e non si limita alla -ormai moderna- Kabul: lavora nella sua bella Kandahar, roccaforte dei talebani. Street art, graffiti, sculture e dipinti: tutto volto a rappresentare la sofferenza dei giovani in una terra in cui anche la cultura, contraria al regime, deve essere nascosta nell'ombra della notte. Malina non se ne preoccupa, non teme di splendere alla luce del sole e, con opere come "la vita di oggi" o "guerra e caos", non ha paura di denunciare un sistema in cui la persona umana viene posta in secondo piano, se si è fortunati. Talento, mostre e tanti bei riconoscimenti dalla mamma al presidente Karzai,tante minacce e provocazioni talebane, tanta disapprovazione dal padre e dai fratelli. Si è laureata in Pakistan Malina, adesso vuole andare all'estero, imparare e tornare dalla sua gente a far valere i diritti delle donne come lei. Teme il peggio per la sua Kandahar Fine Art Association, teme il peggio per i giovani senza futuro, per le donne senza diritti, per la sua stessa vita. Dal 96' al 2001 la legge talebana vietava qualunque tipo di arte dichiarandola anti-islamica, ma ora i giovani afgani sembrano crescere: a Herat ci sono molti studi di arte, a Mazar-e-Sharif c' è un collettivo artistico che non ha paura di farsi ascoltare.
A una donna che guarda in faccia i fantasmi e ha il coraggio di restare a combatterli, grazie a Malina Suliman.
Fenicotteri in passerella e alici photoshoppate rendono subito chiaro il concetto di 'bello' nella nostra epoca: adieux vecchie curve della bella Brigitte, benveniu scheletriche gambe e zigomi scarni! Cornice griffata di questi capolavori di arte contemporanea i magazine di moda e le passerelle di Parigi: una testimonianaza su tutte quella della ex editor di Vogue Australia che, dopo una brillante carriera 25enne e un licenziamento in tronco, denuncia gli orrori del mondo della moda. Fotomodelle che ingoiano stoffa per non avere crampi, con un filo alla flebo per un filo di vita e riduzione di un paio di taglie per sfilare nell'agognata fashion week sono solo alcuni delle inaccettabili assurdità del mondo della moda denunciate da Kristie Clements nel libro shock "the vogue factor". Intanto, nuove frontiere sembrano aprirsi alla varietà delle forme e arrivano dalla Svezia i primi manichini curvy. Sexy e reali bellezze ormai protagoniste di fiction e film: dai giunonici fianchi di Callie in Grey's Anatomy alle morbide curve di Bridget Jones, tutto sembra mirare alla riacquisizione della propria persona e del proprio corpo. L'eccesso in entrambi i sensi sembrerebbe proprio essere di cattivo gusto e fuori luogo in un'epoca in cui i problemi riguardo gli 'stereotipi' potrebbero essere di certo belli e risolti! Una nota di gratitudine va alla direttrice di Vogue Italia che da sempre è in guerra contro l'anoressia e propone modelle quanto più vicine all'italiana media, senza mai prescindere dal morbidissimo mondo curvy. A tutte le donne: quelle magre, quelle grasse e quelle belle!
Emily ritrova la forza nel giorno del suo settimo compleanno: si sveglia dal coma, è salva. Sono trascorsi undici mesi senza ricadute, l'incubo non tornerà più. Leucemia linfoblastica acuta: ecco il nome del mostro cattivo che porta via troppi bambini. I Ghostbuster della medicina fanno centro e trovano il rimedio al "male inguaribile". Eroi della vicenda i ricercatori del Children's Hospital di Philadelphia che hanno fornito alla piccola paziente un trattamento basato sul prelievo e la rieducazione, attraverso il virus dell' HIV disattivato, di milioni di linfociti T successivamente reintrodotti nell' organismo e indirizzati contro il cancro. "Tre settimane dopo il trattamento Emily era in remissione- spiega Stephan Grupp, ricercatore- abbiamo controllato il suo midollo osseo dopo tre e sei mesi e ancora non c'era nessun segno della malattia. "La stessa terapia è stata fornita ad altri pazienti dei quali: tre hanno mostrato una remissione completa, altri quattro hanno avuto dei miglioramenti ma non la remissione, in altri due casi ancora il trattamento non ha avuto effetto."Sebbene questo nuovo trattamento si dimostri promettente contro il cancro, bisogna ancora intervenire per arrivare a un'efficacia massima e duratura e anche per minimizzare gli effetti secondari", sottolineano i ricercatori. Gli effetti collaterali della terapia non sono di certo trascurabili : la stessa piccola paziente è stata di seguito affetta dalla "sindrome da rilascio di citochine", tempestivamente risolta dal Dott. June. "La cura è quindi ancora nelle fasi iniziali: ogni paziente avrà bisogno di un trattamento personalizzato e dovrà assumere farmaci per rafforzare il sistema immunitario" sostiene Michael Kalos, dell'Università della Pennsylvania, che vede in questa terapia la speranza di una nuova cura.
Con i migliori auguri a questa piccola grande donna, festeggiamo la vittoria di una piccola battaglia contro i mostri più cattivi che troppi sono costretti ad affrontare.
Per approfondimenti: http://www.nejm.org/doi/full/10.1056/NEJMoa1215134?query=featured_home#t=article
Capelli neri lucidissimi, lo sguardo vispo e intelligente e il volto stanco di chi pensa troppo: ecco a voi il nuovo Presidente della Camera Laura Boldrini. Classe '61 sfila con semplice eleganza e attraente ingegno in Parlamento mostrando a chiare lettere e senza giri di parole tutte le intenzioni per un governo pronto a risollevare chi è inciampato. Dai diritti umani dei detenuti, agli imprenditori e agli esodati, dallo sguardo ai pensionati e ai disabili, al femminicidio: “Dovremo farci carico della violenza subita dalle donne travestita d’amore. Ed è un impegno che sin dal primo giorno affidiamo al Parlamento” afferma l'ex portavoce dell'Alto commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati (Unhcr). Una svolta secondo alcuni, una novità per altri; fa parlare tutti la terza presidentessa della Camera dopo Nilde Iotti e Irene Pivetti :senza dubbio una ventata di intelligenza e bellezza tutta femminile nelle aule del Parlamento. La rivalsa delle signore, che poco si sono trovate nelle griffate louboutin e negli 'impegnati' botox delle ex parlamentari: senza nulla togliere alla professionalissima Bindi o alla bellissima Carfagna è bello vedere come grazia e bellezza possano non prescindere da intelletto e serietà. Facciamola finita con il mito della bella che fa 'carriera' o con la storia delle brutte che rendono meglio: intelligenza e cura della persona non fanno mica a cazzotti! Con immensa fiducia, i miei migliori auguri alla dott. Boldrini.
Femminicidio: che brutta parola! Sembra quasi l' uccisione di un animale da fattoria...eppure significa molto di più.
Si vuole, con questa, indicare l'omicidio di una persona che ha come unica "colpa" quella di essere di sesso femminile, "uccisa perché femmina"... Un gesto nobile insomma, un gesto che, mascherato come follia d'amore o passionale gelosia, viene troppo spesso lasciato quasi impunito. Angoscia, asprezza e amaro in bocca: ecco il retrogusto che lascia la quotidiana notizia della poveretta di turno. Ma la musica sembra cambiare e iniziano mano mano a venir giù i muri dell indifferenza: pochi giorni fa il presidente della Bolivia Evo Morales firma una legge che punisce questa barbaria con 30 anni di carcere. Uno spiraglio di luce per il mondo rosa: una norma di 100 articoli che dice basta alla violenza e cerca di dare una protezione all' angosciosa vita di troppe donne. Nella speranza che la strada verso la non-violenza sia stata intrapresa, nella convinzione che presto o tardi raggiungeremo la completa parità dei sessi, un augurio a tutte le signore che hanno sorriso leggendo questa piccola buona notizia!
"Alla donna più importante della mia vita" e "a quella che non scorderò mai". . . mimose, cioccolatini e tante belle parole: benvenuto il giorno della festa della donna! 8 marzo 1917: le donne di San Pietroburgo marciano per il pane e per la pace, 8 marzo 2013 le donne di tutto il mondo lottano ancora per ottenere la completa parità dei sessi. Si lotta tutti i giorni per l'affermazione internazionale di diritti imprescindibili, si lotta per dimostrare ancora una volta come dietro le nostre morbide curve ci sia molto di più. Ogni anno la festa della donna impollina le città di tutto il mondo con quei morbidissimi fiocchi di mimosa e, ogni anno, tantissime iniziative internazionali sorprendono il mondo femminile e regalano un sorriso a chi davvero ne ha bisogno. Oggi a New York i delegati di 190 governi sono riuniti per il 57esimo meeting della Commission on the Status of the Women, il tema: lotta alla violenza sulle donne. Oggi al Palazzo delle Nazioni Unite ci sarà una celebrazione che vedrà coinvolti grandissimi artisti del mondo della musica pronti a dare tutta la loro passione un progetto ammirevole e ambizioso. Oggi una donna morirà perché un uomo ha deciso che non serve più, oggi una bambina subirà l'infibulazione e un'altra sarà venduta al miglior offerente. Oggi nelle piazze italiane tante ragazze compreranno la gardenia per finanziare la ricerca, oggi tante giovani donne daranno il meglio di sé, oggi tanti bravi ragazzi doneranno alla loro amica, mamma o fidanzata una mimosa profumata. Oggi una donna piangerà perché è " troppo" grassa, magra, stupida o intelligente. Oggi è il giorno in cui non si può chiudere gli occhi e sperare che il dolore passi in fretta, oggi è il giorno in cui guardare in faccia la violenza e dire basta. Con l' augurio di una felicissima giornata, lascio a voi, amiche mie, il consiglio più nobile che abbia mai letto:
Essere donna è così affascinante. È un'avventura che richiede tale coraggio, una sfida che non annoia mai. Avrai tante cose da intraprendere se nascerai donna. Per incominciare, avrai da batterti per sostenere che se Dio esiste potrebbe anche essere una vecchia coi capelli bianchi o una bella ragazza. Poi avrai da batterti per spiegare che il peccato non nacque il giorno in cui Eva colse la mela: quel giorno nacque una splendida virtù chiamata disubbidienza. Infine avrai da batterti per dimostrare che dentro il tuo corpo liscio e rotondo c'è un'intelligenza che chiede d'essere ascoltata. (O. Fallaci)