Quentin Dupieux (Parigi, 14 aprile 1974) conosciuto anche come Mr. Oizo nel mondo della musica elettronica, ha iniziato la sua carriera come musicista, producendo musica e remixando brani per vari artisti. Successivamente si è interessato al cinema, iniziando a dirigere cortometraggi e video musicali. Nel corso degli anni ha costruito una carriera unica nel panorama cinematografico contemporaneo, grazie alla sua visione del mondo distorta e iperbolica.
Il suo stile distintivo si caratterizza per l'umorismo surreale, per trame apparentemente insensate e non convenzionali, con ambientazioni e atmosfere stravaganti.
Gli spettatori sono immersi in situazioni che sfidano le logiche umane, accompagnati da personaggi eccentrici, protagonisti di gag e dialoghi paradossali, sempre ossessionati da qualcosa.
Dupieux fa leva su una comicità che lascia lo spettatore interdetto ed anche sconcertato, perché tutto risulta imprevedibile, inatteso e folle.
Oltre alla regia, compone anche le colonne sonore dei suoi film, scegliendo con cura le tracce in modo da permettere una totale fusione e coesione tra immagine e musica.
La filmografia di Quentin Dupieux include una serie di film notevoli, ma quello che incarna meglio il suo stile è "Wrong" del 2012. È la storia di un uomo che ha perso il suo cane e nel tentativo di ritrovarlo si imbatte in personaggi ed eventi assurdi. Come dice il titolo del film, non c'è niente di giusto nella storia raccontata, è tutto sbagliato, a partire dall'orologio che segna le 7.60. I personaggi sono soggetti fastidiosi ma allo steso tempo fanno compassione e divertono; il protagonista è un perdente che prova a mantenere una parvenza di normalità in un mondo completamente al contrario. Dupieux analizza la monotonia della quotidianità, stravolgendola attraverso una narrazione non lineare ed un umorismo grottesco, con discussioni filosofiche stranamente coinvolgenti.
Uno dei lavori più iconici di Dupieux è però "Rubber" del 2010: la storia di un copertone di gomma che prende vita e grazie a poteri telecinetici diventa un assassino seriale. Il film dall'inizio mette in guardia il pubblico, con il personaggio di un poliziotto che esce dal bagagliaio della volante e si rivolge direttamente allo spettatore affermando: "Tutti i grandi film, senza eccezione alcuna, contengono un importante elemento di "nessun motivo". E sapete perché? Perché la vita stessa è piena di cose "per nessun motivo". Questo è l'essenza stessa dei film di Dupieux e con questa opera vuole scimmiottare i cliché dei film horror. Interessante è considerare l'aspetto meta-cinematografico del film, poiché le azioni omicide del copertone sono osservate da un gruppo di spettatori che verranno poi coinvolti in una situazione spiacevole.
Il 5 settembre 2020 venne presentato fuori concorso alla 77ª Mostra internazionale d'arte cinematografica di Venezia "Mandibules", uno dei suoi lavori che ha ottenuto una grande attenzione a livello internazionale. La trama segue due amici, Jean-Gab e Manu, che scoprono un'enorme mosca nella loro macchina e decidono di addomesticarla per poterci guadagnare. Intraprendono così un viaggio fatto di assurdità, comicità nera e tenera umanità, lasciando lo spettatore in balia di sentimenti contrastanti e con il compito di trovare un'interpretazione personale a ciò che ha appena visto.
L'ultima opera di Dupieux è "Fumer fait tousser" (Fumare fa tossire) del 2022: l'onirica storia della Tabacco Force, composta da Benzene, Nicotina, Ammoniaca, Mercurio e Metanolo, improbabili supereroi che sconfiggono mostri facendoli esplodere di tumori. In una pausa tra una missione ed un'altra, si riuniscono in un campeggio improvvisato, ed iniziano una sessione di "piccoli brividi", raccontandosi storie dell'orrore splatter ed eccentriche. Il film prende volutamente in giro il genere supereroistico, ormai totalmente inflazionato, e ha come unico scopo quello di divertire lo spettatore, a patto che sia pronto ad accettare il mondo contraddittorio del regista.
Dupieux è da considerarsi uno dei registi più originali e visionari del cinema contemporaneo, perché riesce a creare sempre delle esperienze cinematografiche stravaganti fuori dal comune e provocatorie, giocando con la percezione della realtà e spingendo gli spettatori a interrogarsi sui confini tra il reale e l'immaginario.