Lo scorso giovedì 13 aprile molti hanno raggiunto – non senza problemi dovuti al caos che perdura da anni in città – la Stazione Marittima di Napoli per partecipare alla prima giornata del Salone del Libro e dell'Editoria, intitolata anche quest'anno Napoli Città Libro.
Eppure gli eventi culturali dovrebbero essere la punta di diamante della nostra città. Ma, ogni volta che c'è una kermesse, ci viene voglia di fare un atto di j'accuse nei confronti di chi amministra Napoli e nei confronti di chi organizza questi eventi.
Mediaticamente non c'è stata una forte informazione per la manifestazione che doveva ricordare lo spirito di Galassia Gutenberg, svolta anni fa nello stesso luogo: promuovere il libro, la lettura e la cultura. Un luogo che anni fa era perfetto, per la posizione, per il fascino e per i larghi spazi interni, ma che oggi è difficile da raggiungere, causa cantieri che stazionano da anni in quella zona. È vero, qualcuno dirà che ci sono i mezzi pubblici, ma dimentica che chi vuole recarsi con la famiglia o chi è demofobico usa mezzi propri. Così, questi coraggiosi si sono trovati in un girone infernale, sottoposti a una snervante attesa dovuta a lunghe code di traffico e senza una cartellonistica che li aiutasse ad arrivare alla desiata meta.
Sprezzanti del trambusto urbano, della pioggia e delle barriere architettoniche, anche noi siamo giunti, sani e salvi, alla Stazione Marittima per godere del fascino dei libri nei vari stand, fogli di carta a cui è affidata la possibilità che ognuno di noi ha di formarsi e informarsi come persona e come cittadino in modo autonomo e libero da costrizioni mentali. C'era soltanto l'imbarazzo della scelta: libri horror, gialli, romanzi, libri di poesie, pubblicazioni pregiate. L'unica pecca era la pochezza di fruitori, forse non invogliati sufficientemente all'ennesima fiera del libro di Napoli. Come ha detto Rosario Esposito La Rossa, sul Mattino di Napoli, Ceo della Marotta e Cafiero Editori «A Napoli ci sono troppe fiere del Libro, tra questa, Ricomincio dai Libri e Campania Libri Festival a ottobre. Le forze economiche e culturali si disperdono e le fiere perdono qualità».
Tra i vari scrittori abbiamo incontrato l'editor Maurizio Vicedomini – fondatore della rivista culturale Grado Zero, sulle cui pagine sono apparsi racconti di grandi autori italiani e internazionali –, che in questi giorni ha presentato il suo ultimo libro di narrativa, Canto della pioggia, edito dalla casa editrice Readerforblind. Abbiamo letto la sinossi di questo libro che ci ha fortemente intrigato, per cui abbiamo deciso di rivolgere all'autore poche domande.
Buonasera dottor Vicedomini le va di presentare questo suo lavoro al pubblico di Mygeneration?
È un intreccio tra due anime: una tormentata dalle ossessioni, l'altra che cerca di salvare l'amato. Daniele, il protagonista, è ossessionato dalla ricerca della tempesta perfetta verso cui costruisce la sua vita, da meteorologo sui generis, scruta costantemente il cielo alla ricerca di questo evento che è sicuro possa acquietare le sue ansie; dall'altra parte c'è Barbara, sua moglie, che fa di tutto affinché il marito non precipiti in un girone infernale. Quindi è un libro non solo sulle ossessioni, ma è anche una storia d'amore, unico sentimento che può portare alla salvezza chi si sta perdendo.
Senza svelarci il finale, può farci entrare un po' di più nella trama?
Daniele si troverà faccia a faccia con le sue ossessioni, se da questo confronto ne uscirà vittorioso, si salverà.
Su Facebook ha scritto che ha dedicato tre anni alla stesura di questo romanzo. Forse l'essere editor frena il lavoro di scrittore?
Sì, è vero. Inizialmente non me ne rendevo conto, ma quando ho avuto uno stallo ho capito che quello era il problema. Mal si conciliava l'essere editor di se stesso con l'essere scrittore. C'era bisogno di qualcuno che non ragionasse da editor per indicarmi la strada giusta. Mi ha dato le giuste dritte lo scrittore Ivano Porpora dandomi modo di andare avanti.
La Readerforblind ha subito accettato di pubblicare il suo libro?
Sì, ho mandato il file alla Readerforblind, perché apprezzo il loro stile e le loro pubblicazioni, affinché fosse valutato. È piaciuto immediatamente e si è deciso di stamparlo.
Quando uscirà?
Il libro, in prossima uscita, è stato presentato in anteprima alla fiera, ma la data ufficiale è quella del 21 aprile. Quel giorno ci sarà la presentazione ufficiale alla Scugnizzeria di Melito.
L'ultima è una domanda personale: l'autore è portatore sano di ossessioni?
Non lo so, ma penso che ognuno di noi abbia delle ossessioni e pochi sono consapevoli di averle e questo stato mentale impedisce di esserne liberi.
La visita al salone si è conclusa in tarda serata, la nostra ossessione è stata quella del ritorno a casa, consapevoli del traffico che avremmo trovato, della pioggia e delle barriere architettoniche. Fortunatamente tutto è andato bene.