Meta Vs SIAE

Mercoledì, 22 Marzo 2023 22:46
  

Il 16 marzo il popolo del web o almeno quello italiano si è svegliato con una strana notizia spammata da Adnkronos: "Meta (Facebook) non rinnova l'accordo con la SIAE".
Apparentemente sembrava una velina come tante, quelle lette e commentate senza importanza, ma il mancato rinnovo delle licenze con la SIAE ha sortito un'amara conseguenza e ha visto il gruppo capitanato da Zuckerberg di ritirare, caricare e ritirare nuovamente, le canzoni dalle storie di Facebook e di Instagram, creando panico e confusione sia tra molti teenager che non possono più pubblicare i Reels con le musiche che sottolineano il loro animo, sia gli influencer che si affidano agli strumenti dei social per essere virali sul Web che proprio in queste ore stanno segnalando il loro disappunto e minacciano di passare a Tiktok.
La società italiana che tutela il diritto d'autore, a mezzo stampa, ha dichiarato che la responsabilità di ciò che sta accadendo è della multinazionale statunitense che ha agito in modo unilaterale e incomprensibile. D'altro canto Meta ha già raggiunto accordi con altre società che tutelano i copyright delle canzoni in tutto il mondo, ma nel caso italiano, non sta colpendo soltanto il catalogo di lingua italiana, come qualcuno erroneamente pensa, ma anche quello internazionale perché in Italia è proprio la SIAE che gestisce il loro diritto d'autore.
Tuttavia per superare l'impasse le due società si sono ripromesse che in futuro cercheranno un accordo equo per entrambe, ma al di là dei propri fortini, al momento, chi ci sta rimettendo sono gli utenti che sono "gli utilizzatori finali del servizio" poiché a loro non interessa se META incassa miliardi attraverso la musica riprodotta sui suoi social e non interessa sapere se la SIAE tutela gli artisti, specialmente quelli emergenti, ma a loro interessa soltanto ascoltare la musica.
Per il momento sembra che la situazione stia danneggiando anche altre società: come quella Soundreef che nel Belpaese ha interrotto il monopolio della società nata in epoca fascista.
Soundreef tutela in modo autonomo il repertorio di circa 50 mila artisti in tutto il mondo, di cui circa la metà dei suoi clienti sono proprio artisti italiani. Nella sua homepage parte del suo roster è composto da cantanti di prim'ordine come come J-AX, Giovanni Allevi, Gigi D'Alessio, Marco Masini, Enrico Ruggeri, Boomdabash, Fabio Rovazzi, Laura Pausini, Ultimo, Morgan, Alejandro Sanz, Pooh, Fabrizio Moro, Paola Turci e Mario Venuti.
In materia di diritto, raccoglie e distribuisce ai musicisti associati i guadagni provenienti da trasmissioni televisive, da passaggi in radio e naturalmente da tutto ciò che viene trasmesso sul web, Meta incluso.
Purtroppo nessuno sa quando si arriverà a un lieto fine della "storia" perché entrambi gli attori sono arroccati sulle proprie posizioni: La SIAE vuole continuare a gestire il diritto d'autore così come ha fatto negli ultimi 70 anni e Meta non è disposta a superare l'accordo forfettario come ha fatto con tutti gli altri paesi. Noi ci auguriamo che questa situazione dia uno scossone a chi fa le leggi in Italia, poiché nessun politico ha mai messo in discussione come è gestito oggi il diritto d'autore e ha fatto sempre orecchie da mercante nei confronti di chi ha rotto la net neutrality ed è diventato un editore a tutti gli effetti con dei diritti, ma sicuramente dei doveri

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