Jaco Pastorius: il Dio del basso

Domenica, 20 Novembre 2022 00:00
  

La musica, per moltissime persone me incluso, fa da colonna sonora alla vita, una soundtrack che non esisterebbe se non ci fosse l’apporto dei musicisti bravi e capaci che la suonano.

Nasce l’eterno dibattito: meglio un musicista che mette nel proprio sound tutta la sua passione o uno che è riuscito a salire sulla vetta dell’Olimpo attraverso anni di studio e di infinite performance? A questa domanda è difficile rispondere, tuttavia nella musica contemporanea troviamo dei nomi altisonanti che mettono tutti d’accordo e zittiscono le polemiche. Uno di questi nomi è quello di Jaco Pastorius, il protagonista della rubrica di novembre.

 

Su di lui si è detto di tutto, che era un ubriacone, un bohémien, un drogato, tutte voci che hanno alimentato le fantasie di quei fans che lo ritenevano il Dio del basso elettrico per antonomasia. Una convinzione che, per il modo di suonare dell’artista, ha coinvolto anche quelli che hanno passato la loro esistenza ad ascoltare Rock o Blues.

Tra i primi a notare il suo talento fu un certo Pat Metheny, chitarrista Jazz, che volle con sé il giovane bassista a tutti i costi facendolo suonare nel bistrattato album di esordio, Bright Size Life, che soltanto negli anni recenti è stato fortemente rivalutato. Ma questa è un'altra storia.

 

Tuttavia Pastorius raggiunse lo zenith di popolarità con il gruppo dei Weather Report suonando uno speciale basso fretless. Scriviamo speciale perché “Jaco” suonava un basso Fender a cui, secondo rumors, lui avrebbe tolto i tasti e riempito di mastice le scanalature. In realtà nel manico del Fender fu colata vernice per permettere al bassista di poter suonare con corde ruvide e metalliche che dovevano caratterizzare il suo sound. In lui era evidente un tecnicismo musicale non comune, ma la sua bravura andava oltre poiché quando era sul palco tra lui e il basso non c’era distinzione. Era un tutt’uno. La sua musica lo avvolgeva e travolgeva il pubblico, specialmente quando improvvisava.

 

Grazie a lui il Jazz entra nel mondo del mainstream musicale al punto tale da influenzare anche bassisti Rock come Flea o Robert Trujillo. Ha tracciato la strada a tutti coloro che vogliono suonare il “cugino” della chitarra. Non come elemento passivo che suona giri ritmici, ma capace di condizionare la sonorità di una intera band.  

 

immagine presa al seguente link: https://it.wikipedia.org/wiki/Jaco_Pastorius#/media/File:Jaco_Pastorius_with_bass_1980.jpg

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