Domenico Modugno, il mister "Volare"

Domenica, 18 Settembre 2022 00:00
  
 
La storia dei “dopoguerra” si sofferma sempre sulla ricostruzione delle città e sul progresso economico che si prospetta all’orizzonte, ma mai sulle piccole e apparentemente inutili sensazioni di gente ancora intorpidita da quei recenti avvenimenti storici e che ha voglia di decollare via dalla miseria e dalla depressione. Ben seppe esprimere questo sentimento un “poeta”, a cui dedichiamo la rubrica di settembre, che rivoluzionò il panorama musicale italiano: Domenico Modugno.
 
Quest’artista salentino, sdoganando la tradizione melodica italiana, nel 1958 si esibì al Festival di Sanremo con un brano diventato celebre in tutto il mondo. 
Nel blu dipinto di blu fece da spartiacque tra una musica vecchia e melensa con testi arcaici e privi di contenuto a favore di una musica moderna e al tempo stesso passionale, facendo da apripista agli autori impegnati degli anni ‘60 .
 
Da quel momento in poi la stessa canzone italiana, non vernacolare, fu apprezzata all’estero al punto tale che molti cantanti celebri, del panorama internazionale, vollero cimentarsi con la “lingua di padre Dante”. Nel blu dipinto di blu è una delle cover più abusate e fare una lista esaustiva di chi si è cimentato con questa hit richiederebbe un articolo a parte, ma ci piace comunque segnalare le versioni di Frank Sinatra e quella di Paul McCartney.
 
Ma la storia del cantante di Polignano a Mare non si fermò soltanto al successo sanremese di “Volare”, ne è prova il fatto che, recentemente, uno dei “brani minori” della sua discografia, Meraviglioso, oggi è sulla bocca di molti giovani che ignorano il fatto che sia una di quelle che gli inglesi chiamerebbero “Old but gold”. 
 
Su Modugno si è detto di tutto, che era appassionato, cantore unico che sapeva rendere attraverso la sua voce brani drammatici, come Il Vecchio Frac, melodie oniriche. 
Ma a noi piace ricordarlo come uno degli interpreti più rappresentativi della storia della musica partenopea che regalandoci classici, sebbene scritti in epoca moderna, come Lazzarella, Resta cu’mme, Tu si’ 'na cosa grande ha conquistato le chiavi e il cuore della di Napoli.
 
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