L’insostenibilità della sostenibilità

Domenica, 10 Gennaio 2021 00:00
  

Ambientalisti di tutto il mondo è arrivato il momento che ammettiate che ormai il re è nudo.

Dall’età della ragione sento parlare di temi ambientali supportati solo da buone intenzioni, niente fatti, solo promesse da marinaio, tanto che le tematiche che quaranta anni fa erano in voga oggi ancora aperte. Ogni tanto sentiamo il rumore del vapore della pentola a pressione dell’insoddisfazione di chi protesta per l’immobilismo di una governance che si presenta inerme nei confronti di un problema globale, problema che si risolverà solo quando le multinazionali capiranno come riuscire a fare affari con prodotti a basso impatto ambientale.

 

Per adesso inquinano e pensano soltanto al loro tornaconto.
Al tavolo degli imputati siedono i maggiori responsabili del riscaldamento globale tra cui i big dell’energia, i big dei trasporti e i colossi degli allevamenti intensivi. Tutti attori che non vogliono cambiare il loro sistema di produzione perché considerato antieconomico.

 

Ma non possiamo puntare il dito solo su di loro, ma anche sui i nostri comportamenti: quando per esempio lasciamo che l'acqua del rubinetto scorra di continuo quando ci laviamo e, altresì, quando lasciamo impunemente la luce accesa in una stanza vuota. Di queste colpe siamo consapevoli,  ma non lo siamo, invece, quando acquistiamo un capo di abbigliamento che molto spesso viene trattato con composti chimici molto dannosi sia per la salute dei lavoratori sia per il consumatore finale.

 

Si potrebbe pensare che almeno chi compra si possa tutelare lavando, prima di indossarlo, il capo acquistato e stare in tal modo tranquillo, ma non è così. Tutte le sostanze inquinanti presenti nel tessuto finiscono nelle nostre acque, contaminandole.

Di conseguenza, le grandi marche rendono i consumatori complici dell’inquinamento globale.

La soluzione è quella di acquisire una maggiore consapevolezza e, dunque, rifiutarsi di acquistare prodotti dalle aziende con  politiche non chiare.

 

Uno stile di vita corretto all'insegna della sostenibilità da parte dei cittadini deve essere coadiuvato dal rispetto dell'Agenda 2030 dell'Unione Europea (Obiettivo 13: Promuovere azioni, a tutti i livelli, per combattere il cambiamento climatico) e, quindi, dalla nascita di un nuovo paradigma socioeconomico basato su una visione ecocentrica e non più ecocentrica.

La diffusione del Covid - 19 ha messo a dura prova l'intero pianeta, ma nonostante la immane difficolta la classe politica e i conosciati sono chiamati a pensare e ad agire come società umana che rispetta il pianeta terra e che assurge la tutela di esso al rango di obiettivo primario.


Link alle immagini: 
https://pixabay.com/it/photos/satellite-iss-1030779/

 

https://www.corriere.it/dataroom-milena-gabanelli/inquinamento-smog-riscaldamenti-allevamenti-intensivi-polveri-sottili-pm-particolato/4eb39bde-39f5-11e9-a27a-3688e449a463-va.shtml

Ultima modifica il Domenica, 10 Gennaio 2021 10:24
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