Ragnarok: dal mito ad oggi!

Sabato, 01 Febbraio 2020 11:33
  

Thor, Loki, Odino. Molti li hanno conosciuti grazie alla Marvel, ma esistevano già da prima e non erano proprio li vediamo al cinema o nei fumetti, in cui infatti sono stati modificati – per non dire snaturati – per esigenze narrative, ecc. Questi personaggi fanno parte della mitologia norrena, patrimonio culturale e religioso dei popoli scandinavi prima della conversione al cristianesimo avvenuta nel Medioevo. Nonostante molta di questa cultura sia andata perduta a causa della trasmissione esclusivamente orale (fino al Medioevo), si tratta di storie e leggende davvero affascinanti e interessanti.

Era dunque logico che se ne traesse una serie tv! Ed ecco che ieri sono sbarcati su Netflix i sei episodi di Ragnarok. Il protagonista è il giovane Magne (David Stakston) che, trasferitosi nuovamente nella piccola città natale, Edda, scopre in sé dei profondi mutamenti e nella città un mondo insopportabilmente ingiusto e da cambiare. Ciò lo porta inevitabilmente a doversi rapportare gli Jutul, la famiglia più importante di Edda, rispettata e quasi idolatrata, ma con un terribile segreto.
Una menzione va fatta anche a Lauritz (Jonas Strand Gravli), fratello incredibilmente scaltro e un tantino irriverente del protagonista, che striscia ai margini di ogni episodio, ma che è impossibile non notare e non adorare.

La serie presenta molti punti di forza: una trama avvincente, con il giusto mix di introspezione psicologica e scene di azione; l’attenzione a temi ambientali (l’inquinamento) e sociali (l’enorme potere anche politico degli industriali); un cast quasi esclusivamente giovanile ma notevolmente talentuoso; ottima regia, bellissima colonna sonora e meravigliosa fotografia; infine i meravigliosi paesaggi norvegesi, che non necessitano di ulteriori commenti.
Merito della serie è anche e soprattutto quello di omaggiare la mitologia norrena, riuscendo a trasportarla ai giorni nostri, attualizzandola, ma rispettando la sua natura. Infatti [SPOILER ALERT] ben presto si comprende che Magne è come una versione adolescenziale e attuale di Thor: non è il dio del tuono, ma un suo corrispettivo moderno, una sorta di suo erede soprattutto morale e spirituale. Stessa cosa vale per Lauritz, simpaticissimo (per via dell’incredibile mimica facciale dell’interprete) discendente spirituale e (a)morale di Loki, il dio dell’inganno. Gli Jutul, invece, sono veramente i giganti con cui gli dei norreni si scontrano nel mito, giunti fino a noi in quanto estremamente longevi, se non immortali.

“Molti credono che Ragnarok sia stato la fine. Si sbagliano. È dove tutto ha inizio.”
Queste le parole conclusive dell’ultimo episodio. Ci aspettiamo assolutamente una seconda stagione!




Link alla foto: https://www.heavenofhorror.com/reviews/ragnarok-season-1-netflix-series/

Vota questo articolo
(1 Vota)
Annachiara Giordano

Studentessa di Lettere moderne e aspirante giornalista, sono appassionata di letteratura e viaggi, cinema e telefilm, insomma di tutto ciò che possa stimolare fantasia e immaginazione. 

Sito web: https://www.facebook.com/annachiara.giordano1?ref=tn_tnmn

Facebook Like

Accedi

Login to your account

Username *
Password *
Remember Me

Questo sito utilizza cookie, anche di terze parti, per migliorare la tua esperienza e offrire servizi in linea con le tue preferenze. Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina o cliccando qualunque suo elemento acconsenti all’uso dei cookie.