Roma ha ospitato, l'11 e il 12 dicembre, la penultima tappa del “Cremonini live 2018”, un tour che ha toccato molte città italiane per concludersi poi il 16 dicembre al Mediolanum Forum di Milano.
Pochi giorni prima del concerto era stato pubblicato l'album “Possibili Scenari per pianoforte e voce”, dal sound più intimo e minimale rispetto al suo omonimo pubblicato l'anno prima, che ha stravolto ed emozionato i cuori dei suoi fans, gli stessi che lo hanno applaudito, me inclusa, al Palalottomatica.
Cremonini emoziona sia in chiave elettrica sia in chiave acustica, ma lui stesso ha voluto spiegare la ragione per cui ha deciso di incidere un un album unplugged: «Penso sia il momento giusto in cui pubblicare un album come “Possibili scenari per pianoforte e voce”perché offre la possibilità di ricondurre il pubblico ad un ascolto della musica più attento, paziente e meno frenetico: significa svelare, uno ad uno, i segreti nascosti nelle mie canzoni, donare al pubblico la loro purezza. Brani, rielaborati liberamente, registrati ad occhi chiusi e senza sovrastrutture di arrangiamenti, costringono all’abbandono anche chi quelle canzoni le canta, slegandoci dalla velocità con cui la musica viene “consumata” oggi.»
Il concerto è iniziato alle 21:00 in punto.
Ci siamo trovati di fronte ad un Cremonini emozionato a tornare nella amata città di Roma, una città che non lo ha mai deluso.
Ha aperto lo show con un brano pop dal sound elettronico che ha fatto andare il pubblico in delirio: “Possibili Scenari”.
Il delirio è aumentato con “Lost in the weekend”, e i suggestivi cori e giochi di luce che hanno attraversato l’intero palazzetto hanno suscitato un grandissimo entusiasmo tra i giovani.
Ma quando è arrivato il momento di “Le Sei e Ventisei”, “Vieni a Vedere Perché” e “Nessuno Vuole Essere Robin”, (portabandiera del nuovo album), la commozione mi ha travolta e non sono riuscita a trattenere le lacrime. È la magia della musica che riesce a toccarci così nel profondo e Cremonini possiede la bacchetta magica di questo mondo ed è riuscito, come d'altronde riesce sempre, a farci provare un saliscendi di emozioni, esaltate poi da un momento che potremmo definire “topico”, quello in cui il cantante ha esortato tutti a mettere via i cellulari e a cantare con le mani in alto, a squarciagola, “50 Special”: uno dei primi successi dei Lunapop (band di cui lui è stato frontman dal 1999 fino al loro scioglimento definitivo nel 2002).
Un gesto che è apparso quasi come un inno al ricordo di quei rigogliosi anni ’90, quando ancora la tecnologia non era il fulcro di quel business che oggi a fatica riusciamo a controllare. Quando la musica era davvero un momento di trepidazione suggestiva che apparteneva solo ed unicamente ad ognuno di noi.
Non c'erano condivisioni, non c'erano like, non c'erano storie: c'era solo la musica!
Le foto del concerto sono state scattate da Camilla Greco
La foto di copertina è stata presa dal profilo Fb di Cesare Cremonini