L’evento cinematografico della settimana scorsa è stato l’uscita di Thor: Ragnarok. Evento perché una fiumana di nerd, bambini, appassionati e spettatori comuni si sono riversati nelle sale. Tra questi, vi era anche la sottoscritta che, ancora in fibrillazione per il film, ha deciso di parlarvene un po’.
Ah, devo avvisarvi che l’articolo potrebbe contenere spoiler. Il condizionale è ironico.
Dunque, il film. Il terzo capitolo della saga del Dio del Tuono (interpretato come sapete da Chris Hemsworth) è qualcosa che sono sicura abbia fatto rabbrividire tutti i fan della seriosa DC. Si tratta di una pellicola spumeggiante, con ritmi (quasi sempre) frenetici, effetti speciali ovunque, scazzottate a sufficienza, ma soprattutto ironia. Tanta ironia. Tantissima ironia. Caccia ironia da ogni poro, cioè volevo dire da ogni fotogramma.
Infatti, nonostante il film debba parlare del Ragnarok, ovvero la versione vichinga della fine del mondo – di Asgard, nello specifico – il film non assume i toni seri e drammatici di Thor: The Dark Word. È probabile che ciò sia dovuto alla generale insoddisfazione di pubblico e critica per il capitolo precedente, ma è anche da ipotizzare che si sia voluto in un certo senso ‘chiudere in bellezza’ (ci sarà Thor 4? Non credo), enfatizzando il lato umoristico. Si può anche pensare che si sia voluto porre Thor allo stesso livello di altri personaggi Marvel notoriamente più simpatici, come Tony Stark (a cui si fa ironicamente riferimento nel film) o i Guardiani della Galassia.
Riferimenti ironici, appunto. Sono i famosi easter egg tanto cari alla Marvel e sono frequentissimi nel film, soprattutto legati al passato di Loki (interpretato da un Tom Hiddleston che dopo averci mostrato la scaltrezza e il sottile umorismo di Loki nei film passati, ore ce lo mostra incredibilmente buffo, ma in senso positivo).
[SUPER SPOILER ALERT]
Chi non ha ricordato il primo film degli Avengers quando Hulk (Mark Ruffalo) sbatacchia Thor come ai tempi fece con Loki? E chi non ha subito ricordato che era Loki a chiedere a tutti di inginocchiarsi come nella pellicola fa Hela (l’impareggiabile Cate Blanchet)? Divertentissima è poi la piece teatrale che ripropone in modo distorto la presunta morte di Loki in The Dark World all’inizio del film. Piece teatrale che vede come interpreti dei nostri eroi asgardiani Matt Damon nei panni del Dio dell’inganno e Liam Hemsworth nei panni dell’eroe interpretato dal fratello.
Da tutto ciò si può pensare che il regista Taika Waititi e gli altri autori del film abbiano passato più tempo a pensare a battute, rimandi e citazioni comiche che alla trama del film. Il ritmo infatti è velocissimo. Hela viene descritta come un personaggio fortissimo, ma l’effettivo combattimento con lei dura molto poco. Così come lei in tre secondi riesce a conquistare Asgard.
Assumendo un atteggiamento maturo e lucido, ciò risulterebbe un difetto. Tuttavia chi vi parla non vuole dare questa soddisfazione a quei musi lunghi fan della DC e perciò il film è promosso a pieni voti. Trascorrere poco più di due ore con gli occhi fissi sullo schermo e un sorriso stampato in faccia al punto da rischiare la paresi non è cosa da tutti i giorni.
Ben fatto, Zio del Tuono!
P.S. Alla fine del film, Asgard è distrutta e Thor e il popolo sono in viaggio su una navicella. Tralasciando i dubbi sul numero di persone che una navicella può contenere, Thor afferma che la meta sarà la Terra. Per chi non lo sapesse, nei fumetti effettivamente per un periodo viene ricreata Asgard sulla Terra. Ma i fumetti sono stati scritti tempo fa. Non c’era l’odierna passione per la costruzione di muri anti-immigrati. All’epoca si distruggevano i muri. Quando Thor arriverà sulla Terra, come reagirà Salvini?!?