"Iron Fist": un pugno giallo non basta

Domenica, 16 Aprile 2017 00:00
  

Il 17 marzo è sbarcata su Netflix una serie davvero attesissima, Iron Fist, che in poche parole racconta del ritorno nel mondo occidentale del giovane Danny Rand (Finn Jones), creduto morto 15 anni prima in un incidente aereo insieme ai suoi genitori – il padre Wendell è il fondatore della Rand Enterprises, quindi sì, Danny non solo è bello ma ha anche i "big money" – mentre sorvolavano il Tibet.


In realtà Danny si è salvato ed è stato allevato da monaci guerrieri presso la misteriosa K'un-Lun, che gli hanno insegnato le arti marziali, la meditazione e tante belle cose orientali, fino a sceglierlo per divenire il nuovo Iron Fist, cioè un guerriero portatore di un potere che gli permette di rendere il suo pugno fortissimo e indistruttibile e, soprattutto, giallo!


La sfida di Danny, però, è soprattutto spirituale: ritornare a New York dopo 15 anni in un monastero significa doversi inserire in un mondo totalmente diverso, con tutti gli ostacoli che ciò comporta. Il non essere riconosciuto neanche dai suoi amici d'infanzia, Joy e Ward Meachum (rispettivamente Jessica Stroup e Tom Pelphrey) – figli del socio di Wendell, Harold (David Wenham, il fratello di Boromir ne Il signore degli anelli), anch'egli creduto morto anni prima per un cancro e invece vivo e vegeto, ma segregato in casa – e il non poter riprendere il proprio posto nella società è solo la punta dell'iceberg.

 

[SPOILER ALERT]

 

Ve lo dico subito: la serie non ha convinto, nonostante le prime puntate avessero del potenziale.


La storia di Danny è alternativa, il giovane Iron Fist è un supereroe diverso: è un ragazzo che per ben 15 anni si è fatto un sederino così – e certe inquadrature gli rendono molta giustizia, sappiatelo amiche – per imparare a menare le mani in modo splendido, come dimostrano le scene di combattimento coreografate alla perfezione, anche se si fanno un po' attendere. Il suo è un dramma tutto interiore: lotta per reinserirsi in una società diversa, dove il rispetto e la rigida gerarchia del monastero sono sostituite dall'inganno e dalla falsità. Proprio le persone più care e vicine a Danny mostrano tutte le incongruenze di questo mondo: Joy ci appare compassionevole all'inizio, ma in realtà è fredda e spietata. A lei si preferisce Ward, che invece all'inizio sembra freddo e spietato, ma poi mostra tutta una fragilità che rivela una fondamentale bontà d'animo. Credo che, se non è già impazzito, lo farà presto e magari sarebbe bello vederlo come villain. Ward is the new Loki.


Per non parlare di Colleen Wing (Jessica Henwick), la maestra di arti marziali di cui Danny si innamora, ma che lo tradisce; la possiamo in parte giustificare, in quanto ha subito un lavaggio del cervello dalla Mano, organizzazione criminale che sembra la versione zen dell'HYDRA.

 

Iron Fist 02

 

Uno dei problemi di Iron Fist è proprio il fatto che non vi è un nemico nuovo. Abbiamo di nuovo a che fare con la Mano e, soprattutto, con Madame Gao, che, per quanto possa essere un personaggio strutturato benissimo, abbiamo già visto e non dovrebbe essere compito suo rendere la serie interessante, come invece accade.


Tuttavia, il problema principale credo risieda proprio in Danny. Non parlo dell'interpretazione di Finn Jones, che è di buonissimo livello. Danny, di episodio in episodio, perde la serenità buddista acquisita nel monastero poiché entra in contatto con tutte le brutture del mondo reale. Solo che, se fosse napoletano, potrebbe benissimo sostituirsi a Genny Savastano nel dire «Aggio reagit' mal'.» Danny, a mio modestissimo parere, si trasforma sempre più in un bambino capriccioso, che non sa fare altro che piangere o arrabbiarsi e agire d'impulso, cosa che un supereroe dovrebbe evitare, non fosse che per porsi come esempio per gli altri.


Per come stanno le cose, sembra che il Danny televisivo non avrà un destino diverso da quello del fumetto, ovvero quello di buon comprimario – lo vedremo infatti al fianco degli altri 3 supereroi Marvel/Netflix in The Defenders – ma non credo che riuscirà a stare in piedi da solo.


Magari verrò smentita e – solo in questo caso – sarà un piacere.

 

Iron Fist 03

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Annachiara Giordano

Studentessa di Lettere moderne e aspirante giornalista, sono appassionata di letteratura e viaggi, cinema e telefilm, insomma di tutto ciò che possa stimolare fantasia e immaginazione. 

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