L'abbiamo aspettata per due lunghissimi anni – soprattutto il 2016, che ci ha tirato parecchi colpi bassi! – ma finalmente la nuova puntata di Sherlock è qui! E anche noi in Italia siamo riusciti a vederla in contemporanea agli amici britannici grazie a Netflix – God save Netflix!
Prima di venire al sodo, è mio dovere informarvi che ciò che segue potrebbe essere (ma sicuramente lo sarà) pieno zeppo di SPOILER. Lettore avvisato, mezzo salvato.
Di che parla questo nuovo episodio? Beh, a differenza dei primissimi episodi, il caso investigativo di turno ha una importanza marginale, serve solo come punto di partenza per le vicende – credo si possa dire – del tutto personali che riguardano i protagonisti. La morte di un ragazzo avvenuta in circostanze misteriose, ma velocemente svelate da Sherlock (Benedict Cumberbatch), porta quest'ultimo a scoprire, in realtà, un giro di rapine a danno di proprietari di busti di Margaret Thatcher. Sherlock è ossessionato dal ritorno (non certo, sia chiaro) di Moriarty (Andrew Scott) e crede che tali furti siano opera sua. Si getta a capofitto nella risoluzione di quanti più casi può, fino a quando non riesce a beccare il ladro di Thatchers. Da lui scoprirà di essere completamente fuori strada ed è allora che l'episodio si rivela essere incentrato sul passato burrascoso di Mary (Amanda Abbington). Una missione finita male e un complotto interno all'MI6 sono al centro della puntata.
Una puntata che ruota intorno ai sentimenti dei tre protagonisti, al loro stretto legame, ma che mette in mostra i loro difetti. Mary e uno dei suoi conti in sospeso, Watson (Martin Freeman) che quasi inizia una relazione extraconiugale dopo la nascita della figlia, ma soprattutto Sherlock, che ci appare più umano che mai, così sentimentale e così ossessionato da Moriarty da perdere la sua proverbiale lucidità. Sarà questo l'errore più grave del detective e lo pagherà a caro prezzo: [SUPER SPOILER ALERT] Mary finirà col morire. Watson allontanerà l'amico e collega.
Sherlock si ritrova solo, accompagnato solo dai sensi di colpa.
Un episodio sconvolgente, più che brillante. L'obiettivo degli autori sembra essere proprio quello di sconcertare. D'altronde, dopo due anni di assenza, le aspettative del pubblico erano molto alte ed era necessario stupire con un pesante colpo di scena.
Più sorprendente di così, si muore. Nessuno si aspettava una cosa del genere.
La morte di Mary, tuttavia, ha un senso e ce lo spiega proprio uno degli autori, Steven Moffat:«Sherlock Holmes è la storia di Sherlock e del Dottor Watson, e si ritornerà sempre a quella situazione – sempre, sempre e sempre. Si sono divertiti nell'essere un trio ma non funziona a lungo termine. Mary era da sempre destinata ad andarsene e noi saremmo sempre ritornati ai due protagonisti.»
Ci rimane ora da capire come andranno avanti le cose, visto che il rapporto tra Sherlock e Watson sembra essersi rotto per sempre. Vorreste essere amici o lavorare insieme a chi è – o ritenete che sia – responsabile della morte di vostra moglie? Non credo proprio.
Molto furba è stata la mossa di creare una tale situazione nel primo episodio. È evidente che alla fine della stagione, la spaccatura tra i due protagonisti si ricomporrà, almeno in parte. La speranza è l'ultima a morire, si sa, ma prepariamoci al peggio. Il sopracitato Moffat ha infatti affermato che il prossimo episodio, il secondo, sarà il più dark che abbia mai scritto.
Gente tremate, le stre....Sherlock è tornato!
P.S. A inizio episodio, quando ci hanno ricordato cosa era accaduto nelle puntate precedenti – gentilmente, dato che dopo due anni era difficile ricordare i dettagli – si è di nuovo fatto riferimento al terzo fratello. Solo io sto morendo dalla voglia di saperne di più?
P.P.S. E c'è qualcun altro che, nel profondo, spera che sia Tom Hiddleston? So che è impossibile ma...al cuor non si comanda.