Anche questo Natale è passato. Come spesso avviene, superato il 25 dicembre, il grosso calderone delle emozioni viene finalmente riposto nel cassetto. Basta pensare agli altri, ai regali ed al consumismo sfrenato. Stop, ora è il momento di orientarci verso l’anno che verrà. Magicamente si volta pagina, i social vengono inondati di pensieri filosofici scopiazzati da un libro ingiallito sullo scaffale, ed ecco che in un batter di palpebre, nuove correnti di pensiero iniziano a prendere corpo. Il web, le serate tra amici e le telefonate, diventano teatro dello scontro titanico tra “disfattisti” e “sognatori”.
I primi, sono catalogabili con quel genere di persone avvezze alle lamentele. Sono gli irriducibili distruttori dell’anno che sta per finire, sono i portatori sani di pessimismo cosmico sul futuro prossimo e remoto. Identificarli è facile, il loro esordio in una conversazione tipo sarà: “il 2016 è stato un anno di m….” per poi continuare con: “questo 2017 lo vedo nero…mamma mia il 17 porta sfortuna…”.
Passiamo ora alla seconda categoria. I “sognatori” sono delle efficientissime macchine del tempo. Sono qui ed ora, ma con la testa già rivolta al 2030. Pronti a fare promesse da marinaio, si trasformano in dispensatori di progetti irrealizzabili.
Diffidate dai disfattisti e dai sognatori. Pensare al passato ricordano solo gli eventi negativi è da perdenti. In un anno avvengono milioni di cose che fanno comunque parte di noi e della vita che ci circonda. Focalizzarsi solo su ciò che c’è di negativo fa perdere di vista il bello e la grandezza di ciò che ci circonda. Dagli errori e dalle disgrazie si deve imparare, solo in questo modo smetteremo di essere spettatori degli eventi.
Altrettanto pericoloso è sognare volgendo il proprio sguardo unicamente verso il futuro. Il futuro non esiste. Non fraintendetemi, bisogna programmare il lavoro ed alcuni aspetti della vita. Essere previdenti è una virtù, ma progettare il domani dimenticando l’oggi ci rende inconcludenti.
L’augurio che faccio ai nostri lettori è quello di essere ben centrati sul presente. Bisogna far tesoro di ciò che ci ha insegnato l’anno che sta per concludersi, tuttavia per avere un 2017 migliore non basta sperare, bensì bisogna agire. Auguro a tutti di fare oggi qualcosa di buono e concreto. Solo agendo sul presente si può in un certo senso valorizzare il passato ed interferire sul domani.