«Smettila di leggere quei fumetti! Cresci! Non vedi che il mondo è lì fuori?»
Ah, i vecchi tempi. Oggi una frase del genere è parecchio anacronistica. I fumetti odierni ci appaiono incredibilmente realistici. E non parlo solo dell'immensa qualità dei disegni che alcuni lavori ci offrono, parlo soprattutto di contenuti. Per avvalorare questa tesi mi avvalgo dell'aiuto di una giovane donna, Violet, dalla storia molto interessante.
Violet fa parte di una famiglia napoletana dedita ad attività illegali, tra cui spaccio di droga e prostituzione. Ma non sempre il detto "tale padre, tale figlio" si avvera. Violet decide infatti di cambiare vita e di lottare contro l'illegalità, contro il suo passato, contro la sua famiglia. Ma "la famiglia non ti abbandona mai"...
Di che si tratta? Si tratta di un fumetto molto promettente, ideato dal campano Mario Lucio Falcone e nato nel GG Studio di Giuliano Monni, dirigente della sede partenopea della Scuola Internazionale di Comics. Alla realizzazione hanno contribuito i disegnatori Alessio Cammardella e Lorenzo Ruggiero, il quale vanta collaborazioni con la Marvel e la DC Comics, e la colorista Alessia Nocera. Il suo contributo si nota nella sulfurea patina underground che distingue le tavole di Violet.
Il risultato di tutto ciò è infatti una sorta di antieroina, una donna che combatte sì per il bene, ma con una forte vena di vendetta. Violet è quindi difficilmente accostabile alle buonissime eroine della tradizione, ma questo credo sia un vantaggio, poiché la rende originale, nuova e unica, assimilabile forse solo a Jessica Jones.
Innovativa è anche l'ambientazione partenopea, una città tanto lontana da New York, Los Angeles e Londra, ma ugualmente viva e piena di passioni, nel bene e nel male.
Si era parlato l'anno scorso anche di una trasposizione cinematografica di Violet, e trovate qui il trailer,
ma poi del film in questione non si sa più niente. Tuttavia potete trovare la nostra antieroina partenopea sulle pagine online della Repubblica.