Come si dice: “meglio tardi che mai”. Inquinamento ambientale, disastro ambientale, traffico e abbandono di materiale ad alta radioattività, impedimento del controllo e omessa bonifica. Il senato approva con 170 voti favorevoli, 20 contrari, 21 astenuti il nuovo articolo 452 bis del codice penale, che punisce questi “delitti” contro l’ambiente con la reclusione da 2 a 6 anni e con multe fino ai 100 mila euro. Sono previste delle aggravanti: reclusione dai 5 ai 12 anni in caso di morte di persona, dai 4 ai 9 se ne derivi una lesione gravissima e dai 2 ai 7 anni se dall’inquinamento ambientale si constatano danni ad una persona. In caso di ravvedimento operoso, cioè di impegno a evitare che l’attività illecita sia portata a conseguenze ulteriori, la pena sarà diminuita dalla metà ai due terzi. Inoltre sono annunciate attenuanti in caso di commissione di nuovi delitti contro l’ambiente in forma associativa.
Il delitto è commesso da chiunque abusivamente “cede, acquista, riceve, trasporta, importa, esporta, procura ad altri, detiene, trasferisce, abbandona materiale di alta radioattività ovvero, detenuto tale materiale, lo abbandona o se ne disfa illegalmente”. Un provvedimento che si attendeva da decenni, una vittoria epocale per tutti quelli che combattono, ogni giorno, la guerra per la giustizia, non per la legalità. La legalità, in fin dei conti, è solo una parola, la giustizia invece dà adito ai diritti: diritto alla vita, diritto alla salute.
Ciò che è stato approvato in Senato non è solo una nuova legge ma è una piccola rivincita di tutti coloro che hanno vissuto sulla “propria pelle”, coloro che ci sono ancora e coloro che non ci sono più, i danni creati dall’uomo nei confronti dell’ambiente. È la conquista di tutti coloro che hanno fiducia nel diritto, nell’educazione ambientale, di coloro che mettono a rischio la propria vita pur di non far emergere solo la parte negativa della propria terra, di coloro che davanti a soprusi continui non si arrendono e non si fanno atterrare dalle ormai dilaganti forme di immoralità e di prevaricazione. È la vittoria della parte sana del paese, quella che ci crede ancora. È il trionfo del “mai più eternit”.
Ci troviamo dinnanzi ad un piccolo livello raggiunto, la vetta è sicuramente ancora molto distante. Questa legge sarà però un’arma in più per difendere la nostra terra, una possibilità che forse ci potrà aiutare a voltare pagina e ad intraprendere un nuovo capitolo della nostra storia all’insegna della giustizia e di riverenza nei riguardi dell’ambiente.
Ad maiora.