E’ deprimente ed avvilente ritrovarsi ad osservare uno dei panorami più belli del mondo, se non addirittura il più bello, fianco a fianco ad una miriade di rifiuti: bottiglie di ogni genere, carte, sigarette e chi più ne ha più ne metta! Ebbene si, tutto questo è possibile. Esistono ad oggi ancora persone incivili che, senza esitazione alcuna, in momenti di piacevole svago, deturpano luoghi comuni, facendoli diventare delle vere e proprie discariche, rispetto alla cui vista e presenza, i più si sono ormai abituati e rassegnati.
Un esempio lampante sono i giardinetti siti in via Aniello Falcone, precisamente in piazza Nino Taranto. Un angolo di paradiso, rovinato dalla maleducazione, dall’incuria umana , che sottende necessariamente ad una forte mancanza di valori, da parte tanto dei giovanissimi quanto dei cosiddetti “adulti”.
Una volta assistito a questo scempio, si torna a casa delusi e pieni di rabbia. Una rabbia che esplode dentro, ma allo stesso tempo cerca di essere costruttiva; è quel tipo di rabbia che costituisce il motore della volontà di continuare a percorrere la strada del cambiamento , seppur minimo, seppure si tratti solo di una goccia nel mare.
La definisco “rabbia d’amore”, d’amore per questa dannata città, così straordinaria nelle sue eterne e tanto discusse contraddizioni. L’amore, ecco, forse questo è l’unico rimedio. Amare in ogni momento, senza freni, senza se e senza ma. Forse, solo motivato da questo sentimento, ognuno di noi potrà fare il massimo per questa città.